conferenza IED


7 Giugno 2009

qualche giorno fa sono stato gentilmente invitato da roberto tomesani a tenere una “conferenza” allo IED, l’istituto europeo di design.
onestamente è sempre un piacere parlare, non tanto per “insegnare” qualcosa a qualcuno, ma soprattutto perchè parlando si chiariscono le cose soprattutto a se stessi.
è stata una serata piacevole, tra una cosa e l’altra finita molto più tardi di quando fosse previsto: meglio così!

vorrei riassumere qui quello che ho cercato di raccontare durante quella sera, magari anche per coloro i quali non erano presenti:
ho cominciato la chiaccherata con una piccola “””performance”””. mi ero portato da casa una piccola macchina fotografica, una G10.
è la macchina più semplice e piccola che posseggo, ma a pensarci bene avrei potuto fare la stessa cosa con un telefonino.
mi ero portato la G10, dicevo, e avevo preparato un MAC portatile collegato ad uno schermo.
a questo punto ho scelto una fanciulla a caso. il caso devo dire è stato benevolo, perchè la ragazza era molto carina e gentile. talmente gentile da prestarsi al mio piccolo esperimento: l’ho presa (grazie!), l’ho fatta appoggiare ad un muro bianco e le ho scattato qualche immagine, con il flashetto della canon. le avrò fatto non più di cinque o sei scatti. il tutto fatto in non più di due minuti.
ho poi scaricato le foto sul portatile e ho cominciato a lavorarle con photoshop, sotto lo sguardo di tutti.
nonostante la “volontaria” fosse molto carina, la foto iniziale ovviamente non era proprio niente di che, anzi bruttina assai.
ho cominciato quindi a ritoccarla con photoshop, non risparmiando nessuno dei burinissimi effetti che possono migliorare una fotografia (riflesso lente!). ritocca di qui, ritocca di lì, aggiungi questo, aggiungi quello…è venuta fuori una foto, diciamo così, ok: la fanciulla aveva una pelle perfetta, gli effetti vari davano una sorta di emozione al tutto…insomma l’immagine alla fine poteva benissimo essere messa nel book di un fotografo o di una modella.

ho ringraziato la “modella”, e ho detto, più o meno, ciò:
“vedete, al giorno d’oggi, con il digitale e photoshop, fare una foto “bella” è facilissimo! una volta, con la diapositiva, bisognava trovare la luce giusta, l’esposizione giusta, poi svilupparla bene…eccetera eccetera…e alla fine forse, eventualmente veniva una bella fotografia.
adesso tutto ciò, con il digitale, non ha più nessuna importanza!
chiunque che sappia usare photoshop (e chiunque sa usare photoshop!) può fare una fotografia senza grossi difetti e, parlando di modelle, con la modella perfetta, senza alcun difetto.
troppo spesso, anzi! quasi sempre, vedo, nei book dei giovani fotografi, fotografie di visi e corpi di modelle assolutamente perfetti: pelle liscia, gambe lunghe, vite strette…

fare una “bella” foto non basta più!
anzi, è totalmente e assolutamente irrilevante. nella maniera assoluta!

quello che è fondamentale è solo ed unicamente una cosa, mettetevelo bene in testa: che dietro una fotografia ci sia un’IDEA. una STORIA.
niente altro conta.
ricordatevi che è mille volte meglio una fotografia brutta ma con un’idea, piuttosto che una bella fotografia priva di idee!”

poi ho, presuntuosamente, portato alcuni esempi di miei servizi fotografici dove c’erano, belle o brutte che fossero, delle idee.
e lì ci siamo persi nella serata milanese.

quindi, se posso dare un consiglio non richiesto: smettete di fare belle fotografie, ce n’è pieno il mondo, cominciate a pensare a delle IDEE.
è veramente l’unica cosa che conta, fidatevi…

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