FABIO NOVEMBRE THE ROCKSTAR

10 Aprile 2010

il “credito” del mio ritratto fatto a fabio e pubblicato sul vanity fair in edicola in questi giorni è fin troppo generoso, ma in qualche maniera ha un suo senso: c’è scritto “foto settimio benedusi” all’inizio del bell’articolo, e sembra che io lo ritragga fin da quando era in fasce in braccio alla sua mamma erminia e aveva pochi mesi. probabilmente è vero, io già c’ero e fotografavo, pur inconsapevolmente…

questo ritratto e la copertina di interni sempre con le mie foto (ma qui bilanciamo vanity fair, senza credito: grrrrr…) mi inducono a fare un “best of” di tutti i ritratti e lavori fatti con e per fabio in tutti questi anni che ci conosciamo.

tutte le immagini sono cliccabili ed ingrandibili.

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questa è stata la prima fotografia fatta a fabio, quando ci siamo conosciuti. la lunghezza dei capelli e il fatto che io abbia scattato con un banco ottico e polaroid 10×12 può far capire che sono passati un po’ di anni… l’ho scattata nel loft bohemien/newyorkese in cui viveva al tempo. non c’erano pareti, e tutto era condiviso:

sempre da quel periodo un’immagine realizzata fuori dal famoso loft. inutile negare che avevo in mente la celebre immagine di james dean. anche fabio, peraltro:

due ritratti con l’amico stefano fontana, nello show room di bisazza:

uno dei primi esperimenti sia sulla nudità che sul doppio, chiaramente ispirati ad alighiero boetti:

in un momento tra il mistico e il disperato fabio inventa una poltrona che chiama S.O.S che è l’acronimo sia del celebre grido di aiuto (save our souls) e sia sofa of solitude. sono stati, per lui, momenti duri:

il tentativo di fotografare la sua bella faccina insieme all’anello teschio dal quale mai si separa:

un anno si cimenta pure nel teatro, interpretando niente meno che “aspettando godot”. qui è con l’amico saturnino:

ancora con i capelli lunghi per la copertina di interni:

ai tempi della creazione della sedia “him&her”:

la prima grande retrospettiva alla rotonda della besana, seduto su una HER:

la campagna pubblicitaria per le stesse sedia, prodotte da casamania:

non solo lo fotografo, ma lo sostengo per fare fotografie matrix style:

in occasione dello scorso salone la cover di urban, del quale diventa direttore per un numero. l’illustrazione è di emiliano ponzi:

nello stesso periodo con l’amico beppe finessi per la copertina di juliet (gli dico sempre: tu ti illudi di essere federico fellini, ma sicuramente beppe è il tuo ennio flaiano):

la sua seconda grossa mostra, l’anno scorso alla triennale. la grande rosa in costruzione, con l’autore delle musiche dell’installazione, giuliano sangiorgi:

quest’inverno fotografato al cimitero monumentale di milano per la rivista panorama first:

la pagina del vanity fair in edicola, con mio ritratto e anche tutti quelli fatti (da me!) quando aveva pochi mesi:

la copertina, e relative pagine della rivista interni, oggi in edicola:

la versione originale degli scatti fatti a NEMO, il nuovo pezzo realizzato per driade:

ecco, questa è una parte, il “best of”, del percorso “professionale” fatto sinora con fabio.

poi c’è l’amicizia. poi c’è l’affetto. poi c’è l’essere fratelli…

in questi anni abbiamo fatto tantissime cose insieme: abbiamo riso (tantissimo), abbiamo cazzeggiato, siamo andati al cinema (una volta tre film in un giorno!), abbiamo fantasticato, abbiamo sognato, abbiamo fatto mille progetti, ci siamo ubriacati…insomma abbiamo vissuto.

penso di conoscerlo bene:

fabio è curioso; fabio è simpatico; fabio è un rompicoglioni pieno di sè; fabio è generosissimo; fabio è gentile; fabio ha tantissimi amici; fabio ha una candela che lo illumina e lo scalda anche quando brucia; fabio cammina sereno tra un prato verde e un cielo celeste; fabio fa ben poco (in tutti i lavori che abbiamo fatto insieme ho sempre avuto totale e piena autonomia creativa), ma è capace di una incredibile magia, fare in maniera tale che la sua presenza sia il detonatore affinchè le cose avvengano; fabio potrebbe essere il classico architetto tutto fumo e niente arrosto, ma il suo fumo rende solo l’arrosto più gustoso; fabio è sempre concentrato; fabio aveva una mamma che mi voleva bene e mi ha fatto mangiare le melanzane a casa sua; fabio è completamente disinteressato al denaro; fabio è onesto; fabio è egocentrico (io c’è); fabio è elegante, anche quando si veste da spacciatore; fabio odia aglio e cipolla; fabio apprezza la buona cucina………..

questo e tanto altro è fabio novembre.

per me, oggi, semplicemente un amico.

fabio, vaffanculo, ti voglio bene!

qui sotto, io e lui fotografati da toni thorimbert:

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