IL FOTOMETRO #02

5 Settembre 2011

l’unica cosa di cui mi pento è il titolo del post: il FOTOMETRO (noi lo dovremmo ben sapere!) sarebbe uno strumento che misura la luce, mentre ciò che avrebbe dovuto misurare lo strumentino empirico era altro…e quindi forse sarebbe stato più appropriato chiamarlo FOTOGRAFOMETRO…ma oramai è e rimane FOTOMETRO!

e comunque: che marasma! erano così scoperti i nervi?

ho letto ovviamente tutti i commenti, sia qui che su FB e sui vari forum che hanno riproposto il mio post. da un lato penso che non ci sia nulla da parte mia da spiegare, dato che tutto mi sembrava estremamente chiaro nel mio post, ma forse, dato le infinite interpretazioni che sono state fornite, è il caso che io provi a fare un po’ di chiarezza.

intanto voglio ribadire che amo il fatto che esista internet e ci sia la possibilità per migliaia di giovani fotografi di mostrare il proprio lavoro. una volta i punti di riferimento erano 5 o 6, adesso sono centinaia, e questo è un bene per tutti. ribadisco in maniera ancora più chiara e forte che il mio non è un discorso corporativista: più fotografi ci sono e più bravi sono, più contento io sono. ok?

ho un sacco di “fotoamatori” (mi scusino quelli che adesso citerò e che non si riconoscono in questa dizione) che sono nel mio database e che vado a guardare volentieri: ad esempio trovo interessante questa giovane ragazza, questa, lui è tutt’altro che un “fotoamatore”, trovo luca molto bravo, mi piace matteo, trovo interessante questo lavoro, lui bravissimo, molto interessante questo…bravissima francesca…insomma mi piace guardare bei lavori e sono felice quando riesco, come in questo caso a diffonderli: sono veramente convinto che noi si viva in un universo in espansione e che quindi ci sia posto per tutti e più e meglio siamo meglio sia per tutti. se la qualità della fotografia aumenta, aumenta per tutti!

fin qui ci siamo? bene!

se avete voglia di ascoltare adesso vorrei fare un piccolo discorso sulla fotografia, che ho già fatto altre volte in vari contesti, ma che è  indispensabile fare per capire il senso del tutto. soprattutto adesso, nel 2011, fare una fotografia bella non ha più alcun senso. nessuno! zero! nada de nada! una volta, e più si va indietro nel tempo e più era così, già realizzare una fotografia corretta era un’impresa: adesso ci riescono tutti! spesso racconto questa cosa che sembra un paradosso ma non lo è assolutamente: se diamo una bella digitale ad una scimmia, le insegniamo a schiacciare il bottoncino, la mandiamo in giro per milano al mattino e la ricatturiamo alla sera, scarichiamo i files, facciamo un bel editing, un bel ritocco delle immagini scelte, le mettiamo in bianco e nero e le stampiamo un metro per tre…possiamo fare una mostra meravigliosa! ma veramente! non è un paradosso!!!

è fondamentale quindi avvicinarsi alla fotografia tenendo ben presente questa realtà. fare belle fotografie non è mai bastato e basta meno che mai adesso.

adesso, come d’altronde sempre ma ora più che mai, è fondamentale che le fotografie raccontino qualcosa. dietro ad una fotografia ci deve essere qualcosa.

dietro ad una fotografia ci deve essere un perchè! ecco, questo è sempre un ottimo “termometro” per valutare le immagini, se dietro hanno una motivazione che ha portato a farle.

la fotografia del vecchio pescatore con le rughe non è bella o brutta, anzi magari è pure bella ma sapete una cosa? è inutile!

un altro esempio che faccio spesso e che penso possa aiutare a spiegarmi. tu che leggi sei mai stato a…diciamo…trieste? facciamo che no, non ci sei mai stato. se ti dessi dieci fogli di carta e una penna e ti chiedessi di scrivere su trieste tu cosa faresti? esatto, niente, scriveresti al massimo tre righe. e invece se ti mandassi a trieste con la tua canon al collo gireresti e faresti un sacco di belle foto, tanto carine…la piazza, il mare e il vento. ma non racconteresti niente di trieste! saresti come la scimmia che fa le foto così, tanto per fare! un servizio su trieste ha senso se sai di cosa stai parlando e lo vuoi raccontare, altrimenti è completamente inutile, che, lo ribadisco, è ben peggio di una foto brutta.

meglio un miliardo di volte un foto brutta ma che racconti qualcosa piuttosto che una fotografia bella che non racconti nulla.

andiamo adesso caso per caso dei punti del fotometro:

-le foto firmate fanno proprio pittore della domenica. vi voglio dare una notizia: sono anni che gli artisti non firmano le proprie opere, fotografi/artisti compresi. temete che ve le rubino?!?! visto che sul web ci sono le foto di avedon senza firma secondo me se proprio devono rubare rubano prima quelle…

-l’HDR è una enorme scorciatoia per arrivare in grande velocità in un posto dove non si voleva andare. (fuor di metafora: fa venire bene qualsiasi cosa, aumentando a dismisura la sensazione di aver fatto qualcosa di figo)

-volete la musica sul sito? perfetto, non ci sono problemi: sappiate però che il 90% degli utenti che andranno a visitarlo (me compreso) usciranno appena sentiranno le prime note

-foto di donne nude nella fabbrica: avere un nuovo ed originale punto di vista è fondamentale per chi faccia il fotografo. se una cosa la fanno tutti è probabile che faccia cagare. le foto di donne nude nella fabbrica sono il simbolo del conformismo e della banalità. insomma, fanno cagare

-il fatto dei mille euro non è per fare lo sborone, i mille euro sono un simbolo preciso di qualcosa: che le vostre fotografie siano servite a qualcosa. come ho già accennato prima, la buona fotografia è tale se serve a qualcosa. se è utile. se ha risolto, producendola, dei problemi a qualcuno. è un po’ come un bicchiere d’acqua, che non ha valore e qualità in assoluto: sotto le cascate del niagara non vale nulla, nel deserto tantissimo. la fotografia è uguale, deve risolvere problemi! e il fatto che sia pagata vuol dire non che sia bella o brutta ma che, cosa molto più importante, ha risolto il problema di qualcuno…

-tramonti, gattini, maschere…tutte cagate, inutili e banali

-i cinquanta libri: può uno fare non dico l’avvocato o il medico ma anche l’idraulico o il pescatore senza sapere il più e meglio possibile di tubi o pesci?!? andreste voi a mettere le mani in un quadro elettrico senza sapere nulla di quadri elettrici?!? ovviamente no. per fare le fotografie è esattamente uguale: prima di fare bisogna conoscere. il più possibile…

-spesso i fotografi sono ammalati di una grave malattia, che è il tecnicismo, l’ossessione per inutili dettagli di natura tecnica, che nulla hanno a che fare con la fotografia. scrivere che una certa foto è stata fatta con 50 mm canon 1,4 a diaframma 8 e tempo 1/250 è assolutamente inutile. dimmi cosa pensavi quando l’hai fatta, questo sì che è utile

-fare finti editoriali sul proprio sito è il peggio, è il voglio ma non posso. e poi perchè darsi dei paletti che io ho ma tu magari non hai e hai la fortuna di non avere?!?!

-i workshop li possono fare coloro che sanno fare. se non sai fare come è possibile che tu sappia insegnare?!?!

comunque, lo ribadisco, il tutto si può riassumere in una parolina semplice semplice, che è indispensabile usare per valutare il proprio lavoro.

questa parolina magica è: PERCHE’? bisogna sempre domandarsi: perchè? perchè ho fatto la tal foto? perchè ho fatto il tal servizio? se la risposta è “mi piace” “mi emoziona”, vi devo dare una triste notizia: di ciò che piace ed emoziona voi non frega un cazzo a nessuno! se c’è un racconto, se dietro ad una certa vostra foto potete parlare per mezz’ora è molto probabile che sia una buona foto. se avete fatto una foto di un bel tramonto perchè vi piace…beh sapete già la risposta.

l’elenco qui sopra indica la luna, se vi fermate a guardare il dito non serve a nulla.

potete fare una fotografia di una donna nuda in una fabbrica con la maschera veneziana e un gattino in mano, con affianco un vecchio pescatore rugoso, dietro un tramonto e il tutto trattato in HDR…e questa immagine sarebbe fantatica, meravigliosa e perfetta…lo sarebbe se questa immagine avesse un perchè!

spero di essere stato abbastanza chiaro. l’argomento, evidentemente, stimola un sacco, ed era importante spiegare meglio possibile il fotometro.

se tutto ciò non è stato abbastanza c’è però una ulteriore possibilità! sabato prossimo, 10 settembre, sarò al SI FESTIVAL ospite del NO PANIC di mr. ©hico per un valutazione personalizzata e sartoriale del FOTOMETRO: vi aspetto!

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