IMPERIA-MILANO


16 Ottobre 2013

circa trent’anni fa, in questo periodo, partivo da imperia direzione milano.

ho pensato a lungo su come celebrare questa ricorrenza: ci tenevo a farlo, questo cambio di orizzonti/esperienze/amicizie/vita è stato per me fondamentale, nonostante senta le mie origini costantemente dentro me.

volevo fare qualcosa che fosse per me nuovo, che fosse una sfida, dove ci fossi io, ma l’esserci mi costasse fatica e quasi dolore. e dove, ovviamente ci fossero imperia e milano.

ad un certo punto, quest’estate, mi è venuta l’idea. o meglio, come dice TT, ho trovato quell’atteggiamento attraverso il quale rapportarmi a imperia e a milano e che potesse diventare un’esperienza da raccontare attraverso i miei mezzi.

ho fatto una cosa che non avevo MAI fatto in vita mia (voi l’avete mai fatto?) e l’ho fatta sia ad imperia che a milano: sono stato fermo immobile per un’ora.

ad imperia un po’ più in disparte: allora ero così, un po’ in disparte. a milano decisamente più presente e centrato: probabilmente anche troppo.

questi filmati di un’ora li ho poi compressi in due filmati di 30 secondi.

dopo la realizzazione di quello di imperia ho scritto questo testo:

Ieri ho realizzato un servizio al cui ricordo sono scosso ed emozionato ancora adesso. 
 
Ho vissuto una percezione della visione che ha dilatato il tempo e lo spazio.
Ho vissuto, sulla mia pelle, un’esperienza sensoriale totalmente nuova, mai provata prima. 
Ho realizzato un viaggio nel tempo e nello spazio che non reputavo possibile realizzare, soprattutto non drogandomi e non muovendomi. 
Mi fanno ancora male i muscoli, i miei occhi rivedono ciò che hanno visto, come se avessero visto per la prima volta, la mia mente rincorre le immagini e le sensazioni, che non riesco nitidamente e definitivamente mettere a fuoco, alternando il vissuto con l’immaginato. 
Mi è stato possibile vedere nitidamente senza essere visto, pur essendo concretamente presente nel reale in cui ero immerso: ero talmente visibile da diventare invisibile. 
 
I 28 giga realizzati in un’ora riposano ancora nelle schede, non ho visto nulla. 
Chissà se il risultato finale mi permetterá di condividere ciò che ho vissuto. 
Chissá se tutto funzionerá. 
Da un lato spero di si, dall’altro mi interessa poco. Quei file sono come testimoni di un delitto: il fatto che esistano i testimoni rendono il delitto denunciabile, ma senza testimoni il delitto non sparisce, continua ad esistere. 
Nei miei workshop dico spesso che in un servizio deve “succedere qualcosa”: ieri è successo qualcosa. Questo conta. Che poi la macchina digitale ne abbia imagazzinato le prove è solo una (auspicabile!) conseguenza.
 
Non posso e non voglio dire di più, per ora. 

ecco i due filmati:

 

 

grazie a Federico Ramella per l’aiuto ad Imperia.

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