un messaggio dagli ascoltatori


27 Novembre 2006

tra le persone che leggono questo blog o tra chi comunque mi conosce come fotografo e professionista c’è chi mi scrive.
io, qui lo dico qui lo nego, cerco, per quanto mi è possibile, di rispondere a tutti, un po’ perchè penso sia una cosa gentile e un po’ perchè mi ricordo troppo da vicino quando ero un pischello che cercava di farsi strada in questo marasma che è la fotografia pubblicitaria di moda. chi, a suo tempo, mi ha dato consigli lo ricordo con affetto ancora oggi.
e va bene.
il problema è che magari ogni tanto qualcuno si fa prendere la mano.
oggi ho ricevuto questa mail, che pubblico con il permesso del mittente:

“Ciao Settimio,
ti disturbo per chiederti un consulto tecnico.
Mi sono lanciato nel mondo della fotografia, ma non ho ancora una grande esperienza pratica. Verso fine settimana devo scattare delle foto in una palestra, per un libro allegato a un DVD sui pilates (una sorta di yoga). Ti chiederei, se e quando hai tempo, come mi converrebbe allestire il set per far sì che venga un buon lavoro.
Per farti un’idea, ti allego sotto un link del sito della Nike. Più o meno un lavoro di quel tipo.
http://www.nike.com/nikewomen/siteshell/index.jsp#,it,24,,url;contents;collection,

Ti ringrazio ancora e scusa il disturbo.

Ciao
____”

io avrei pensato di rispondere così:

“gentile ____
ti ringrazio per avermi scritto e per riporre in me e nella mia professionalità
la fiducia necessaria per darti buoni consigli.
temo però di non esserne assolutamente in grado di aiutarti concretamente.
ti confesserò una cosa: non ho la più vaga idea di come allestire il set di cui parli. è una cosa completamente al di fuori delle mie conoscenze e delle mie capacità. normalmente cerco di ottenere il massimo del risultato con il minimo sforzo. so poco e nulla di luci e di flash. aspetto l’indefinito per sfruttare le casualità. distraggo i clienti mettendo musiche rare e curiose. parlo alle modelle fino a far dimenticare loro il motivo che le porta nel mio studio, cosicchè siano davanti al mio obiettivo naturali e vere. prima di scattare faccio tre passi avanti e uno indietro, non so a cosa serva, ma serve.
guardo le ragnatele sui muri, sono spesso motivo di ispirazione. cerco di essere sicuro di aver bevuto un bel tea caldo appena sveglio. anche nei ghirigori dell’acqua bollente di una vasca piena trovo molto spesso spunti per nuove fantasie. leggo tutto quello che mi passa davanti, e molto spesso dalle cose più inutili mi escono quelle più utili. guardo tutto, meno la televisione, che sono convinto rincoglionisca. a volte però, lo ammetto, mi piace anche rincoglionirmi, ma ne sono consapevole. metto tutto questo insieme, frullo, lascio sedimentare a fuoco lento, e a volte sì, a volte no, esce pure qualche bella fotografia.
come ho già scritto in passato, e come era scritto sulla porta dello studio dell’artista german cueto:
“ti diremo ciò che solo intuisci, usando i nostri strumenti incongruenti.
organizziamo viaggi interastrali.
conosciamo la quadratura dello spazio. le nostre misurazioni si basano sulla quarta dimensione.
auscultiamo il cuore dell’infinito.
vuoi essere un eroe?
noi conosciamo i piani del futuro, potremmo suggerirti una rotta negli accadimenti.
visitaci.
consulenze gratuite per i poveri di immaginazione.”
questa, mio caro ____ è la ricetta. solo questa.
nulla più…

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