ARLES 2012

9 Luglio 2012

sempre utile, rigenerante e interessante, il week end di apertura del festival della fotografia di arles.

più che altro sapete cosa è bello? il vedere da vicino che la cosa di cui ci occupiamo con tanto amore, la fotografia, sia trattata con altrettanto amore da persone colte ed intelligenti e soprattutto da serie organizzazioni.

venire da un paese dove il fare il fotografo vuol dire sentirsi attribuiti le solite ed uniche tre possibilità (non ve le ho mai dette?!? cavolo! dal vivo è il mio cavallo di battaglia! quando dici che fai il fotografo la prima reazione è chiederti se hai un negozio che vende rullini. al diniego di questa possibilità si passa alla seconda possibilità e ti chiedono se fai matrimoni. a questo ulteriore diniego e dopo che hai detto che-con una inevitabile approssimazione-che fai il fotografo di moda il viso gli si illumina, come se improvvisamente avessero capito tutto, e emettono la sentenza: fai le foto alle sfilate! quando gli dici che no, non hai mai fatto una foto ad una sfilata in vita tua a quel punto l’imbarazzo/delusione/stupore si stampano sul viso dell’interlocutore, che si convince di non avere la più vaga idea che mestiere tu faccia…) venire da questo paese, dicevo, ed arrivare in francia (dove peraltro la fotografia è stata inventata, non dimentichiamocelo…) e trovare le istituzioni capaci di capire la nostra “arte” è umiliante e confortante nello stesso tempo.

in definitiva: un posto dove andare se amate la fotografia, assolutamente.

un posto dove (addirittura!) la fotografia viene trattata come una cosa sacra:

poi arles, come tutti i paesini provenzali, è bellissima:

è pure possibile vedere la corrida nei televisori dei bar, senza andare all’arena:

la fotografia è presente proprio dappertutto, sia nei circuiti ufficiali della rassegna, sia nei circuiti off, ma anche in strada:

si può anche scoprire che il fotometro esiste veramente! (a proposito: -10 punti se non si è mai stati ad arles):

certo il rischio è cadere esausti per la fatica e il caldo. ma con una certezza: ci sarà sempre un fotografo che testimonierà il fatto. o addirittura ci sarà un fotografo che fotograferà il fotografo che testimonia il fatto:

ok, ma veniamo al dunque: i fotografi.

ho visto tanto bel materiale. tantissimo. e tantissimi autori veramente interessanti.

voglio citare i miei due preferiti.

il primo più “commerciale”. straordinaria fantasia, inventiva, capacità di stupire raccontando ogni volta storie tanto semplici quanto stupefacenti. parlo di gregarie alexandre:

il secondo autore è isabelle le minh. impossibile descrivere a parole l’universo colto (in due didascalie mi ha pure citato alighiero boetti e ugo mulas!) e profondissimo creato da questa artista. un mondo visionario che affronta il territorio della percezione con stimoli e conseguenze tanto imprevedibili quanto destabilizzanti. un mondo ricco ed affascinante:

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