CALENDARIO PALAGINI 2012

13 Dicembre 2011

quando mi è stato dato l’incarico di realizzare, anche quest’anno, il calendario per il gruppo palagini ho pensato, pensato e pensato cosa fare…

perché avere un cliente illuminato che ti dà la quasi totale libertà creativa da un lato è meraviglioso, dall’altro è un impegno, perché ti obbliga a cercare quei paletti, quella direzione, quei precisi obiettivi che è fondamentale avere prima di realizzare un lavoro.

è un po’ come la differenza che c’è tra cercare e trovare: nei lavori normali ti dicono cosa cercare e tu ti sbatti sapendo più o meno dove andare (se ti dicono di cercare funghi vai in montagna, tanto per dire…), mentre nei lavori liberi devi tu trovare qualcosa che non sai neanche cosa sia, dove si trovi e perchè.

comunque…pensando, pensando e pensando cosa fare, come e perché…un bel giorno ho trovato, chiaro e limpido, a chi ispirarmi! avevo un modello! preciso! perfetto per questo incarico: me stesso!!!

e già! sono andato indietro nel tempo e ho trovato ispirazione nelle due immagini qui sotto, che ho fatto a poco più di vent’anni, quando ancora ero ad imperia:

la soluzione l’avevo lì, a portata di mano! il corpo di donna sempre esattamente centrato rispetto alla natura che lo circonda, e dentro la quale si fonde in un mimetismo che rende la natura stessa una sorta di grande madre che accoglie ciò che naturalmente più le si avvicina: il corpo nudo di una donna.

questo il calendario:

queste le immagini originali, tutte cliccabili ed ingrandibili:

una cosa forse curiosa su queste due ultime immagini: in tutto questo lavoro non ho minimamente ritoccato le due modelle (sabrina e alana). zero proprio, ho solo ed unicamente convertito i files in bianco e nero. in queste due immagini qui sopra però volevo enfatizzare la similitudine tra il corpo della modella e la collina sullo sfondo. e allora ho un pochino ritoccato la…collina!

qualche immagine del backstage realizzata da pasquale ettorre:

ultime due cose che mi vengono in mente guardando questi backstage:

-la realtà è quello che sembra: il gruppo del lavoro era quantomai ristretto. non c’erano trucco e capelli, non c’era stylist, non c’era art director, non c’era…non c’era niente! eravamo solo io, il mio assistente, il cliente e le due modelle

-ma è mai possibile che la mia maglietta portafortuna da shooting sia quella di un’altro fotografo?!? 😉

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