COMPITO DELLE VACANZE

16 Agosto 2015

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Molto, molto spesso mi si chiedono pareri su come diventare un buon fotografo, supponendo che io lo sappia.

È vero che” la modestia è una grave forma di superbia” ma veramente io non lo so quali possano essere le strade per diventare un buon fotografo.

Quello che però so, per certo, è ciò che NON bisogna fare.

Ad esempio NON si debbono fare tutte quelle fotografie inutili e spaventose (che malauguratamente pure mi mandate!) con le tipe tatuate alla pecorina sul letto, le tipe tatuate spiaggiate come balene, le tipe tatuate con i tacchi nella fabbrica abbandonata e le tipe tatuate fotografate dal basso con il grandangolare. Il tutto condito con una bella firma con il logo. Bleah! Che orrore!

Capisco però che con le negatività non si arrivi lontano. Va bene avere consapevolezza di cosa non si debba fare, ma ogni tanto penso sia necessario sapere cosa fare.

Ecco allora il mio compito delle vacanze per fotografi incapaci (esattamente, parlo di te).

Non cominciare a fare il permaloso e l’offeso: l’importante è che la tua fotografia di merda sia un filo meno di merda, no? Recentemente mi è stato chiesto perché mi stanno così sul culo i fotografi incapaci, che nessuno nasce imparato e bla bla… Ma a me non sta sul culo proprio nessuno! Che me ne frega dei fotografi incapaci! Non sopporto la fotografia di merda, quello sì!

Quello che conta, adesso, è provare a migliorare la tua fotografia, giusto? E allora seguimi…

Smettila di fotografare tutte le cagate che normalmente fotografi. Tu lo sai di cosa sto parlando. Smettila di andare in giro con la macchina fotografica appesa al collo cercando di “cogliere l’attimo”. Smettila di cercare modelle tatuate.

Smettila per fare una cosa.

Molto semplice e molto difficile.

Cerca una pietra. 

Cercala per bene, anzi fatti cercare e fatti trovare da quella pietra.

Grande, piccola, non mi interessa.

Trova la TUA pietra.

E fino a settembre fotografa solo ed esclusivamente quella pietra. 

Fallo diventare la tua ossessione, il fotografare compulsivamente quella pietra.

Non fotografare altro.

Solo la tua pietra.

Fotografa quella pietra, la tua pietra, in tutte le variabili possibili e inimmaginabili.

Oppure in una sola semplice maniera. Sempre la stessa.

Ma tutti i giorni.

Sempre.

Ogni giorno.

 

Scommettiamo che a settembre sarai un Fotografo migliore?

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