pubblicità vaffanculo #03
16 Novembre 2006
[it]sulla polemica riguardo la pubblcità usata per ristrutturare le mura spagnole qui a milano, di cui ho parlato in due[...]
Ieri è uscita la mia pagina di Natale sul Corriere della Sera, dove vengo lasciato libero di raccontare come meglio credo questo momento dell’anno. Voglio subito approfittare per ringraziare Antonio Bozzo, del Corriere, che con coraggio ed intelligenza, da un po’ di anni, mi lascia questa libertà e questo privilegio. Grazie Antonio! ❤️
Tornando al lavoro.
Anche questa volta ho voluto raccontare (dopo il carcere di Bollate dell’anno scorso) come passano il Natale (normalmente associato ad allegria, divertimento, regali) chi ha poca allegria, poco divertimento e pochi regali.
Siamo andati allora a trovare Pane Quotidiano.
Questo il mio testo:
“Gli italiani, probabilmente, non sono campioni mondiali di senso civico e buona educazione sociale, ma sono sicuramente tra i migliori al mondo nel volontariato”: non è italiana la persona che ci dice questa frase, ma il francese Jean-Pierre, che da due anni è il responsabile operativo di Pane Quotidiano, la struttura che, dal 1898, si occupa di distribuire pane, latte e generi di prima necessità a chiunque si presenti nei due centri di Milano.
Appena all’ingresso della sede storica di Viale Toscana ci accoglie un cartello, con scritto “Sorella, fratello, nessuno qui ti domanderà chi sei, ne’ perché hai bisogno, ne’ quali sono le tue opinioni.” E infatti nulla viene chiesto alle migliaia di persone che ogni mattina, fin dalle 6, si mettono in coda per avere qualcosa da mangiare. Ci sono stranieri, italiani (sempre di più), mamme con bambini piccoli, anziani, persone con difficoltà anche a camminare: a nessuno viene chiesto nulla, solo dato.
Ce lo conferma Angelo, di nome e di fatto, che da 15 anni è il responsabile dei volontari e passa tutto il tempo dalle 9 alle 11 (quello a disposizione per la distribuzione dei beni) a fare in maniera che tutto si svolga con ordine ed equità, affinchè tutti le 3.000 e più persone abbiano lo stesso.
Luigi Rossi, il consigliere delegato, ci racconta che Pane Quotidiano nasce dalla buona borghesia milanese ed è sempre stato e continua ad essere non legato ad alcun partito politico o alcuna organizzazione religiosa. Si sentono e sono completamente autonomi e liberi, vivendo solo ed esclusivamente delle (generose!) donazioni che arrivano soprattutto da aziende.
Incontriamo tra i volontari Clio, che distribuisce cavolfiori: ha 25 anni e tre volte alla settimana sottrae tempo ed energie ai suoi studi universitari per venire ad aiutare.
Il 25 dicembre, sia il centro di Viale Toscana 28 che quello di Viale Monza 335 sono aperti dalle 9 alle 11, con però un evento speciale dedicato ai bambini: la distribuzione dei giocattoli. Se qualche lettore del Corriere avesse voglia di portare qualche gioco farà sicuramente felice non solo un bambino ma anche se’ stesso.
Pane Quotidiano vi aspetta.
Questa la pagina sul Corriere:
Questo il mio testo sul servizio:
Li vediamo tutti, in giro per Milano. A volte ci fermano, chiedendoci qualche monetina. Spesso elemosinano per fame. Capita a me, come penso capiti a tutti di sfuggire alle richieste, neanche degnando di uno sguardo chi ci tende la mano. Più che altro, forse, quello di cui abbiamo paura è guardarli negli occhi.
Ho pensato quindi che la cosa migliore per raccontare la meravigliosa e meritevole organizzazione Pane Quotidiano, fosse farlo attraverso i visi e soprattutto gli occhi di chi è lì dalle 6 del mattino, al freddo e al gelo, per un pezzo di pane e un litro di latte. Per una volta non possiamo aiutarli, non possiamo dargli da mangiare, ma possiamo fare una cosa che, probabilmente, è ancora più importante: possiamo guardarli dritti negli occhi.
Queste le immagini singole:
Lei è Clio, una volontaria, che era lì a distribuire cavolfiori:
Qualche immagine backstage, scattata da Pasquale Ettorre:
e infine un video dove racconto e spiego delle cose, tra cui anche questo lavoro.