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31 Agosto 2012
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subito arrivato da zanzibar sono ripartito per il portogallo, per fare un nuovo ennesimo servizio fotografico.
mi capita oramai spesso di svegliarmi e non avere la più vaga idea di dove io sia.
il servizio fatto in questi giorni è stato ambientato in un posto surreale, una vecchia miniera di pirite.
pura archeologia industriale, per molti aspetti assai affascinante.
in questa “location”, come diciamo noi fighetti della moda, ho ambientato la mia storia, una storia d’amore tra un uomo e una donna.
una storia, dicendo una cosa di tecnica fotografica almeno per una volta, dove ho cercato ostinatamente l’errore.
ho cercato cioè in tutte le maniere di far entrare luce nell’obiettivo della mia canon, per “sporcare” il più possibile l’immagine.
trovo molto costruttiva la ricerca dell’errore, dello sbagliato, del fuori le regole: uscendo dalla strada certa ci si può perdere, ma si possono anche trovare cose che non si sapeva neanche di volere, ed amarle.
troppo spesso trovo che i fotografi usino degli strumenti per “aggiustare” la realtà, per cercare di dare ordine a ciò che ordine è difficile che l’abbia: penso sia meglio, a volte, farsi trascinare dal caos per guardare la realtà dritta in faccia.
e la realtà del servizio di questi giorni è la storia un poco alla antonioni (scusate la presunzione) di un uomo e una donna, che si rincorrono, scappano, forse si amano, forse cercando loro stessi, ma forse trovando qualcos’altro.
“Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d’amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d’estate
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t’ho amato sempre, non t’ho amato mai
amore che vieni, amore che vai”
Fabrizio De Andrè