primavera


12 Dicembre 2006

sono ancora a cape town.
e qui e’ primavera…
ogni volta questa cosa mi sconvolge, perche’ venire qui, dall’altra parte del mondo rispetto a noi non e’ solo questione di andare al caldo, come se si andasse ai caraibi o alle maldive, ma e’ un cambiamento radicale pazzesco: qui stanno sbocciando le rose, allungandosi le lavande, maturando l’uva…
ho gia’ praticamente finito il lavoro. sono venuto fino qui per fare 3 fotografie. dico tre.
a volte se ci penso bene tutto questo e’ pazzesco, tutto questo sbattersi, spostarsi da una parte dell’altra del mondo per cosa? fare belle fotografie, per fare belle campagne pubblicitarie, per vendere piu’ prodotti…ovviamente se la cosa la si vede dall’interno del processo lavorativo ha un suo senso, ma se ci si astrae e si guarda tutto da lontano, e’ facile perdere il senso del tutto.
ogni volta che leggo che quest’anno il PIL di una certa nazione e’ cresciuto solo del 2 per cento e la cosa viene vista come un disastro mi chiedo dove sia la ragionevolezza. e’ gia’ tutto pieno, c’e’ gia’ tanto, come puo’ esserci di piu’? lo sapete che abbiamo avuto difficolta’ a venire qui a cape town perche’ non trovavamo assolutamente posto sugli aerei e negli alberghi? tutti voli pieni, in tutte le classi. non e’ il mio un discorso meramente ecologista, e’ piu’ ampio, sull’esigenza istintiva e naturale dell’uomo di fare sempre di piu’.
l’impero romano che vuole estendersi fino nell’asia, gli spagnoli che vogliono varcare le colonne d’ercole per cercare nuove terre…andare lontano…lontano, ma lontano da dove?