RACCONTO DI NATALE

25 Gennaio 2016

Come si evince dal titolo questa è una cosa che ho scritto lo scorso Natale. L’ho scritta e postata allora su qualche social. Ma voglio che sia anche qui, nel mio luogo.

 

 

Racconto di Natale

Si svegliò in un letto freddo, illuminato solo dalla gialla luce del lampione della strada su cui affacciava la sua squallida stanza.
I vestiti sulla sedia erano quelli del giorno prima.
Se li rimise ed uscì, per cercare qualcosa da mangiare. 
Ma era il giorno di Natale. Tutto chiuso. Tutti nelle loro calde case, illuminate dalle luci delle feste e scaldate dagli affetti di una vita.
Entrò nell’unico posto aperto, un bar gestito da cinesi.
Chiese un toast. Chiese una zuppa. Almeno un cazzo di involtino primavera. Niente. Chissà perché tenevano aperto.
C’era un quotidiano aperto.
Lo sfogliò, e l’occhio si posò su un annuncio.
Lo lesse.
“Vendesi: scarpine per neonato, mai indossate”
Si mise a piangere, uscì e tornò nella sua squallida stanza.

Settimio Benedusi
(omaggio a Ernest Hemingway)

 

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