napoli
27 Marzo 2003
sono Napoli, siamo io il mio assistente lele e la modella da poco atterrati. sarà banale dirlo ma la tecnologia[...]
fotografare costumi da bagno su una spiaggia tropicale può risultare molto facilmente (sia a farli e sia a vederli) noioso: gli ingredienti sono sempre li stessi, bella fanciulla, spiaggia, mare e poco più.
è doveroso quindi, anche di più rispetto ad altri servizi, pensare bene prima cosa fare, come e perché. con il servizio della elisabetta non c’era una vera e propria idea portante, lì l’idea era elisabetta stessa, la sua presenza, scattata con il format di sports illustrated più classico, una sorta di “best of” di questa estetica. questo però ha fatto in maniera che tutte le mie cartucce si esaurissero con quel servizio, ho fatto tutti i grandi classici! non rimaneva più nulla! 😉
ho pensato e ripensato come risolvere (risolvere, non solo realizzare) il secondo servizio, quello che avrebbe visto impegnata la bielorussa tatsiana barbashova. per arrivare alla soluzione sono partito da un ragionamento che vorrei condividere con voi, passo dopo passo.
sapete come si fa a raccontare il silenzio in un film?
non andate avanti a leggere prendetevi una pausa, togliete gli occhi da questo schermo (così si riposano anche un po’) e pensateci.
ci state pensando?
non correte a leggere la soluzione, pensateci!
…
ok, per raccontare il silenzio, nei film si utilizza…il rumore! e certo! se una scena la fate tutta muta non racconta il silenzio, ma è semplicemente un scena senza sonoro. ecco un esempio, dal capolavoro di sergio leone “c’era una volta in america”:
insomma, questo ci insegna che per raccontare una cosa, a volte può essere utile usare il suo opposto, l’assenza per parlare della presenza: così come il rumore può servire per parlare del silenzio, in egual misura l’ombra può servire per parlare della luce.
e così ho fatto! abbiamo ricoperto di trucco il corpo della nostra modella così da simulare una super abbronzatura (poi anche enfatizzata con photoshop) e l’ho messa sempre al chiuso, ma lasciando sempre un punto luce dall’esterno, così come se lei volesse trovare refrigerio nelll’ombra dal sole e dal caldo che sono là fuori.
ed ecco le immagini:
aggiungo anche uno scatto che alla fine non ha trovato spazio sul giornale
alla fine del servizio, così come l’anno scorso, il giornale ha fatto un piccolo questionario alle modelle, per il quale ho realizzato un’immagine libera:
questo il mio video autoriale:
un po’ di immagini di backstage realizzate da daria longinotti:
last but not least il video backstage, realizzato da pasquale ettorre:
olè!
PS: anticipo tutti gli amichetti che godono a commentare ciò che scrivo. dovevo per forza partire da sergio leone per fare ‘ste cagatine?!? sì, esattamente: dovevo partire da sergio leone per realizzare ‘ste cagatine! (così ci siamo tolti il pensiero, va là!)