un messaggio dagli ascoltatori/anoressia


30 Novembre 2006

come dicono i giornali seri, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

“Egregio Sig. Benedusi,
ho letto l’ultimo post pubblicato sul suo blog circa il problema dell’anoressia, e non ho potuto fare a meno di scriverle per esprimere dissenso rispetto alla sua posizione.
Sono una ragazza di 23anni, ho una laurea, godo di ottima cultura, e non posso certo dire che la mia autostima si posizioni ad un livello basso, sono mediamente carina, piuttosto alta e non ho particolari problemi di peso. Questo dovrebbe automaticamente escludermi dalla categoria di coloro che soffrono in un certo qual modo di complessi di inferiorità, o sono estremamente insoddisfatte del proprio corpo.
Così non è. A livello periferico, percepisco anch’io, una sorta di pressione sociale che mi porta ad una costante messa in discussione della mia fisicità, della mia avvenenza, del mio peso corporeo.
E non sono anoressica. Sono d’accordo con lei che il problema dell’anoressia sia riduttivo attribuirlo al patinato mondo della moda in cui lei lavora, di certo si tratta di una patologia complessa, che tocca la psiche femminile a livelli profondi e che in parte disertano il mero spirito di emulazione, ma le assicuro, che il mondo dei media, di cui fa parte del resto anche la moda, favorisce il diffondersi di modelli femminili che appaiono vincenti solo in relazione alla più bieca fisicità.
Il proporre reiterato, costante, giornaliero e capillare, di bellezze perfette, sorridenti, serene, e in perfetta forma fisica, con uno spirito, specificatamente italiano, di adulazione, veicola in maniera molto subdola l’idea che soltanto avvicinandosi il più possibile al concetto di perfezione si possa essere socialmente accettate e oserei dire di più, amate.
Questo chiaramente non conduce direttamente all’anoressia, ma per soggetti particolarmente sensibili, la magrezza può veramente rappresentare una sorta di chimera da raggiungere non per emulare la modellina da giornale, quanto più per cercare disperatamente i valori che essa rappresenta, quali, bellezza, ricchezza, successo.
Inoltre, lei di certo lo sa meglio di me, il mondo della moda è estremamente competitivo e non trovo assurdo che una ragazza di 21anni, si lasci morire di fame, per poter continuare a brillare nel patinato mondo dello show business, in cui vieni etichettata come ” vecchia” intorno ai 25anni.
Non è mia intenzione lanciare un Je accuse o utilizzare il mondo della moda come capro espiatorio, il malessere sociale che si respira, l’aumento dei casi di anoressia, non sono certo da imputare in toto al numero di pubblicità o di redazionali che hanno per protagoniste queste bellezze perfette, le cause ripeto, sono più profonde, ma rifiutare una stretta connessione tra i due ambiti non lo trovo opportuno.
Come non trovo opportuno veicolare il messaggio che tutte le modelle siano anoressiche o si sottopongano a chissà quali torture per mantenere un buon peso forma.
Questo è quanto.
La saluto e le auguro una buona giornata.
C.”

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