estetica


5 Aprile 2005

questa è da raccontare, anche perchè penso illumini bene sulle oscillazioni del gusto (per dirla con gillo dorfles) del tempo in cui viviamo:
ho lavorato l’altro giorno con una modella. la conosco già da tempo e ho fatto con lei diversi lavori. è molto brava e bella e ha 20 anni. venti.
ha uno dei corpi più fatti bene che abbia mai visto. in particolar modo ha una seno meraviglioso. per dirla tutta, delle gran belle tette.
vi parlo da fotografo, non da uomo. infatti il lavoro dell’altro giorno era per una grossa azienda di intimo.
e fin qui ci siamo.
siamo lì che lavoriamo tranquilli, e la fanciulla ci mette al corrente di una confidenza: “ragazzi, cosa ne pensate? ho pensato di rifarmi il seno!”
si vuole rifare il seno?!?!?
ha le più belle tette delle storia delle tette e se le vuole rifare!!!
un paradosso incredibile!
il significato profondo e serio che emerge dalla storiella è che il riferimento di bellezza non è più la naturale bellezza delle cose, ma la trasposizione artificiale delle cose stesse.
per farla breve, quello che vogliono le donne che si rifanno il seno NON è un bel seno, ma un seno artificiale!

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