ALEX GALLO E LA CURIOSITA’

13 Aprile 2012

sì, lo ammetto sono curioso.

di più sono bulimico.

mi interessa tutto. racconto sempre che se mi chiedessero di andare nel borneo a fotografare il culo delle scimmie rosa io andrei di corsa: avrei il timore, non andando, non tanto di perdermi il deretano dei nostri primati (siamo ad immagine e somiglianza delle scimmie, non di Dio: in effetti è un bel trauma prenderne atto, c’è una bella differenza! *inutile divagazione*) ma quanto della possibilità di incontrare nella sosta ad hong kong l’esperto mondiale giapponese di nuovi media che mi spiega come sarà il mondo nei prossimi vent’anni (è una possibilità, no?!? il pur meraviglioso e fondamentale “breve storia del futuro” evidentemente non mi è bastato! *altra inutile divagazione*).

la famosa serendipity, alla quale credo molto.

vero è che con la bandiera della curiosità e della serendipity si fanno le peggio cose, se non altro senza alcuna strategia che infatti io non ho mai: spesso e volentieri infatti le cose le faccio senza usare bussola e sestante.

nonostante quindi la rotta sia spesso indirizzata verso direzioni inutili alla ricerca come un novello comandante achab di un bianco leviatano, a volte mi ritrovo legato come ulisse all’albero maestro al suono delle sirene.

le sirene, in questo viaggio, sono le storie che racconta alex gallo, un artista che ho incontrato nei flutti della rete e che attraverso il suo sito si avventura nei rischiosi percorsi della nudità e della iconoclastia usando la fotografia.

mi ha invitato nel suo castello e lì ho fotografato come avvengono i suoi set.

questo il mio reportage:

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