PASSATO PRESENTE E FUTURO

28 Dicembre 2009

tutti ben sappiamo che il vero anno inizia a settembre, però è pur vero che un numerino si aggiunge al calendario e fra pochi giorni si abbandoneranno gli anni zero (?!?) per entrare negli anni dieci.

il tempo che passa e queste “sospensioni” (che in fondo è il vero significato etimologico della parola “vacanza”) forse ci fanno pensare al tempo passato, a quello presente e ai programmi per il futuro, nonostante tutto ciò sia probabilmente inutile, essendo forse vero, come ho già scritto qualche post più sotto, che “la vita è ciò che succede mentre pensiamo cosa fare della nostra vita”.

non servirà a nulla, però io penso sia giusto analizzare le cose, entrarci dentro, rotolare in tutto ciò che ci circonda, per annusare la vita, per denudarci di fronte al tutto e, nudi, perdere ciò che siamo per diventare, forse, qualcos’altro.

ecco quindi, in questo periodo di cambiamenti, il mio personale passato, presente e futuro:

PASSATO: un libro, vorrei far parlare di passato ad un libro che parla di futuro. un libro straordinario, un piccolo immenso gioiello, denso come uranio: “breve storia del futuro” di jacques attali. a parte che il primo capitolo parla della storia del mondo, e in poche pagine racconta tutto; a parte che già l’ossimoro del titolo unisce il passato della “storia” con il “futuro”; a parte che…è da leggere!

PRESENTE: dopo aver letto l’intervista di travaglio a capossela (thank’s matteo) non si può che citare vinicio: “l’oggi è sempre un regalo, infatti si chiama presente”

FUTURO: se il futuro deve essere speranza, non mi viene niente di meglio che parlarvi e farvi ascoltare un’immenso pianista jazz: michel petrucciani.

andiamo subito al dunque: petrucciani, morto dieci anni fa, era così:

michel petrucciani infatti era affetto da una gravissima malattia genetica, che lo rese quasi completamente deforme. come vedete da questa foto qui sopra (di danilo jans) non riusciva neanche ad arrivare ai pedali del pianoforte, e a malapena arrivava (solo con incredibili acrobazie) alle note più basse o acute. io l’ho visto due volte dal vivo, camminava con immensa fatica con le stampelle o, negli ultimi anni, veniva portato in braccio. non riusciva neanche a salire sulla panca del pianoforte. era alto come un bambino di sei anni. vogliamo dirlo? diciamolo: era un mostro.

qui anche un video.

ma…ma grazie alla sua magica arte, grazie al suo cuore, grazie alla sua passione…la sua vita è sempre stata rivolta al futuro.

ascoltate questi due pezzi: black magic e miles davis licks. ascoltate la potenza, il ritmo, il colore (nelle sue ultime interviste diceva che oramai cercava solamente il colore delle note…), lo swing…è rapido…lento, leggero…pesantissimo…è il grande, immenso, unico, straordinario michel petrucciani.

e con questo vi auguro tutto il meglio per il nuovo anno, il 2010!