RICCIONE: THE BOOK

14 Gennaio 2013

mi è arrivato il libro commissionatomi dal comune di riccione per i 90 anni della fondazione della città. so bene, leggendo in giro su internet, che questa pubblicazione ha scatenato tante polemiche, sull’opportunità di farla e sulla qualità del risultato.

normalmente non sto tanto a giustificare il mio operato, mi sembra però opportuno farlo in questo caso, dato che sono stati spesi soldi pubblici (in verità, per quello che ne so, più o meno, essendo l’operazione sponsorizzata da una banca…).

ma parliamo del mio lavoro. mi era stato chiesto di raccontare la città di riccione nell’adesso, nel presente, nell’oggi, nel 2012.

ho molto pensato come uscirne, come risolvere la cosa. ne abbiamo molto discusso e parlato, con stefano e denis, le due persone che mi hanno accompagnato in questa avventura. alla fine abbiamo pensato che la cosa migliore fosse far parlare la gente: le loro facce e il loro abbigliamento avrebbero raccontato una città italiana del 2012. se ci pensate la foto di Pico che chiude il libro, evidentemente scattata negli anni ’70, rivela la sua storicizzazzione grazie all’abbigliamento delle due ragazze, che allora saranno sembrate -agli occhi perbenisti dei contemporanei-due pazze.

ecco la foto in questione:

si è deciso quindi verso cosa puntare il mio obiettivo, verso le persone, fotografate in 7 luoghi simbolo della città (la spiaggia, le terme, l’acquafan, il centro dello shopping, viale ceccarini, il centro storico e il coccoricò)

ho già scritto in passato di come, a quel punto, ho deciso di scattare, lo ribadisco adesso: cercando di essere il più neutro ed invisibile possibile. so bene che la fotografia non è MAI neutra, ma ho fatto il massimo affinchè lo fosse il più possibile.

non ho mai voluto, neanche per un secondo, fare una bella fotografia: e credetemi, sarebbe stato molto ma molto facile. non ho mai costruito nessuna scena, non ho mai teatralizzato nulla.

ho voluto fare la cosa più semplice che la fotografia sa fare, documentare. da qualche parte ho letto che non mi sono neanche preso la briga di togliere lo sporco per terra nelle foto in discoteca: ma c’era! e già, un po’ mi vergogno (per lesa maestà), ma scattando in mente avevo lui.

queste fotografie non sono minimamente ritoccate, in nulla per nulla. raccontano la realtà, quella E’ la realtà. può non piacere, ma allora non piace la contemporaneità, che è un tema con il quale quotidianamente chiunque di noi si confronta.

il prima è sempre più romantico, ma l’adesso è sempre più vero.

grazie a denis curti, stefano bellavista, simone bruscia, margherita cenni e a tutta la città di riccione con il suo sindaco massimo pironi.

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